Sono trascorsi ben dieci anni da quando Funcom ci presentò il suo primo MMORPG ispirato al mondo di Conan, lo stesso creato dallo scrittore Robert Ervin Howard in cui Arnold Schwarzenegger ne vestiva il ruolo di protagonista. Conan Exiles, dopo una lunga fase di sviluppo ed un altrettanto durevole periodo di Early Access approda su PC e console con nuove meccaniche volte al genere survival.
Iniziamo subito dicendovi che è possibile giocare a Conan Exiles in co-op locale oppure su server PvE o PvP, dipende dalla vostra propensione verso le sessioni di gioco tranquille ed esplorative o verso quelle più caotiche e (dal nostro punto di vista) complete dove è possibile scontrarsi anche contro gli altri players.
Soltanto dopo aver scelto una di queste modalità di gioco si può creare il proprio personaggio attraverso un editor generoso che offre una serie di opzioni classiche quali sesso, razza, religione, volto, capigliatura, muscolatura e, sì, anche quanto dev’essere generosa madre natura nelle parti intime.
Successivamente il giocatore viene letteralmente abbandonato nel deserto senza uno straccio addosso e con una voce fuori campo ad accoglierlo; giusto per ricordargli che è presente, anche se frammentata, un minimo di trama. Non esistono infatti delle vere e proprie quest, piuttosto degli obiettivi che fungono da tutorial e che premiano il giocatore con punti esperienza. Sarà l’esplorazione a permettergli di scoprire qualcosa in più sulla storia del mondo di gioco, per arrivare a tanto però occorre rinforzarsi e prepararsi ad un ambiente tutt’altro che amichevole.
Gli indicatori di sete, fame e temperatura corporea sono sempre in mostra sullo schermo per ricordare al giocatore i bisogni primari del proprio alter-ego, non soddisfarli incide direttamente sulla sua barra della salute che una volta giunta al minimo causa la morte. L’indicatore del peso trasportato, invece, agisce sulla stamina del personaggio impedendogli o meno di muoversi velocemente.

Le prime ore di gioco su Conan Exiles sono tutte all’insegna della sopravvivenza e della raccolta di risorse utili alla creazione di utensili ed armi con cui difendersi dagli animali selvaggi e dagli altri esuli. Il sistema di crafting è molto profondo e lascia libera scelta nella specializzazione in determinati rami; è quindi possibile perfezionarsi nella costruzione di case, mobili, armature, armi, alchimia e tanto altro oppure mescolare un po’ tutte queste conoscenze. Precisamente ad ogni level up il giocatore può assegnare i punti guadagnati nei suddetti talenti ma anche in statistiche più classiche come forza, agilità, sopravvivenza, grinta, etc… quest’ultime, a loro volta, sbloccano abilità passive in grado di rendere il personaggio molto più resistente. Chiariamoci, la morte all’interno del gioco è molto frequente e può derivare dalla caduta da un’elevata altezza, da un’emorragia a seguito di un attacco nemico, dai detriti trascinati dalla tempesta di sabbia, dall’annegamento o dall’avvelenamento; insomma, non è per niente una passeggiata. Se deciderete di giocare su un server PvP sappiate che il vostro barbaro quando morirà lascerà cadere (alla mercè dei nemici) tutto ciò che porta con sé, comprese armi ed armature, inoltre il personaggio continuerà a persistere nel mondo di gioco anche quando vi disconnetterete dal server quindi è consigliabile farlo in un posto nascosto e ben protetto onde evitare spiacevoli sorprese.
Se assaltare gli edifici dei giocatori nemici per derubargli di tutte le risorse non fa al caso vostro, allora potrete completare i diversi dungeon, sparsi lungo la mappa, ricchi di puzzle, nemici e boss da affrontare. Vi sarà anche possibile girovagare alla ricerca di schiavi da catturare e mettere a lavoro all’interno della base, la maggiorparte di questi vi aiuterà nella creazione di oggetti/equipaggiamenti di ottima fattura.

Tecnicamente l’ultimo arrivato di Funcom non ci ha convinti a pieno soprattutto per ciò che concerne le collisioni e le animazioni dei personaggi: troppo legnose per essere considerate accettabili nel 2018 e che finiscono con il ripercuotersi nel combat system che diventa impreciso anche quando si aggancia la visuale su un obiettivo. L’IA altalenante non aiuta a migliorare la situazione sul fronte dei combattimenti, spesso abbiamo trovato nemici inermi oppure così forti e numerosi da non darci alcuna via di scampo. Graficamente i biomi presenti sono ben realizzati e variegati con scorci che s’impreziosiscono al calare della notte, quando è solo la torcia ad illuminare tutt’intorno al giocatore. Anche gli effetti atmosferici, soprattutto le tempeste di sabbia, sono ben realizzati e credibili.
Testi ed interfaccia di gioco sono completamente tradotti in italiano con dialoghi in lingua originale.
Sebbene Conan Exiles offra un buon compromesso tra aspetto survival e quello RPG, il comparto tecnico ci ha lasciati un po’ con l’amaro in bocca. Se riuscirete a sorvolare su questo aspetto vi ritroverete tra le mani un titolo che esprime il suo massimo potenziale nella modalità PvP online, a maggior ragione se riuscirete a formare un clan con i vostri amici in carne ed ossa. Crafting ed housing vi permetteranno di esternare la vostra vena creativa con roccaforti presumibilmente inespugnabili, labirintiche e dove cercherete sempre riparo tra una sessione e l’altra di gioco. L’esplorazione della mappa, seppur obbligatoriamente posticipata dalle fasi di crescita iniziale del personaggio, vi regalerà molte soddisfazioni, in particolar modo nei dungeon dove il livello di sfida è ben più elevato. Sopravvivere nelle terre degli esuli è proprio un affare per barbari.