Il termine “hack’n slash”, unito alla parola “orda”, non può che ricordarci i gloriosi anni passati su Left 4 Dead a cooperare con altri giocatori online per abbattere migliaia e migliaia di zombies famelici nei modi più disparati. Quelle semplici meccaniche di gioco, che ai tempi hanno portato al successo il titolo di Valve, sono state fonte d’ispirazione per gli svedesi Fatshark Games che le hanno inserite in un vasto contesto quale è l’universo di Warhammer e le hanno poi arricchite con nuove formule.
L’allegra compagnia del primo capitolo composta dal nano Bardin, dal cacciatore di streghe Victor, dalla maga Sienna, dal mercenario Markus e dall'elfa Kerillian, è adesso intenta a debellare la minaccia derivata dal gemellaggio tra i ratti umanoidi Skaven e le forze del Caos.
La superficie, ambita dalle suddette forze del male, diventa il terreno di scontro delle tredici battaglie che il giocatore dovrà affrontare per un totale di circa quindici ore di longevità e tre atti in cui la trama si dirama flebilmente attraverso la voce narrante (prima di ogni inizio missione ndr) e gli scambi di battute tra gli eroi.
Non una storyline che lascia il segno per la sua profondità, tuttavia non è necessario conoscere Warhammer o aver giocato il precedente Vermintide per comprenderla a pieno, quindi niente paura per chi si avvicina per la prima volta a questo titolo.
Ognuno dei cinque protagonisti possiede specifici set di armi ed abilità uniche che vanno a sommarsi ai talenti ed alle carriere/classi sbloccabili raggiunto il livello sette e dodici. Quindi, lo stesso personaggio, a seconda della necessità o della preferenza del giocatore, può specializzarsi come tank ed attaccare nella mischia oppure diventare un ranged/dps e colpire a distanza con archi, balestre e fucili. Sebbene le skill attive siano ben prefissate dal gioco a seconda del personaggio e della carriera scelta o sbloccata, i talenti possono essere attivati a piacimento dal giocatore che può creare delle vere e proprie build anche in funzione al proprio equipaggiamento. Quest’ultimo in base alla sua rarità ed alle statistiche in esso racchiuse, permette di aumentare la potenza dell’eroe e di conseguenza la sua efficienza sul campo di battaglia. Attraverso un semplice ed intuitivo sistema di crafting tutte le armi presenti nel gioco possono essere distrutte per fabbricarne di nuove con i materiali ricavati, oppure è possibile rigenerarne le proprietà nel caso in cui non dovessero andare bene quelle standard.
Poter liberamente sperimentare sullo sviluppo dei vari personaggi fa si che la longevità aumenti esponenzialmente e senza ombra di dubbio accresce la curiosità di volerli provare tutti in battaglia. Non esiste, infatti, un limite alla rigiocabilità delle missioni anzi, più l’eroe diventa potente e più si è portati a ripeterle a difficoltà elevata in cambio di ricompense più consistenti. Nelle mappe di gioco sono nascosti piccoli segreti da raccogliere ed in grado di influenzare il premio da riscattare al completamento dell’incarico; tra questi troviamo i tomi, i grimori (libri maledetti che diminuiscono la vita del party ndr) oppure i dadi... occhio a controllare bene ovunque!
Per ambire ad una ricompensa bisogna dapprima raggiungere sani e salvi l’obiettivo imposto dalla missione e per fare ciò occorre la massima cooperazione tra tutti i membri del gruppo, che siano guidati da giocatori in carne ed ossa o dal computer. Warhammer: Vermintide 2 è un continuo avanzare ed uccidere tutto ciò che appare sullo schermo, il che sembra molto semplice se non fosse per le centinaia e centinaia di unità che spesso vi ritroverete a fronteggiare. A complicare il tutto è l’apparizione casuale di mini-boss ed unità speciali che possono dare davvero filo da torcere se non affrontati nel giusto modo; alcuni di questi sono in grado di immobilizzare, stordire od avvelenare uno o più membri del party contemporaneamente. Spesso ci si ritrova a dover scegliere se fiondarsi verso un compagno per salvarlo o curarlo con una pozione o in alternativa cercare di sfoltire l’orda con un diversivo come ad esempio una bomba incendiaria o un barile esplosivo; all’inizio può essere frustrante ma non così tanto da far perdere la pazienza, bisogna semplicemente avere un pizzico di fortuna e qualche ora in più di esperienza.
Le ambientazioni di Warhammer: Vermintide 2 eccellono per ciò che concerne il level design ed i giochi di luce, dobbiamo ammettere di esserci spesso fermati ad ammirare tutto ciò che ci circondava con stupore. Campagne, villaggi abbandonati, cittadine prese d’assalto, cunicoli sotterranei e chi ne ha più ne metta, combattere in queste aree è una goduria per gli occhi anche a fronte di una buona realizzazione dei modelli dei personaggi e dei nemici. Avremmo preferito vedere più diversificazioni nei set di armi che, nonostante varino di statistiche e proprietà, graficamente sono quasi tutti uguali.
Avvincente la colonna sonora ed il doppiaggio dei personaggi in lingua originale, bocciati invece i sottotitoli in italiano apparentemente creati con poca cura per non dire proprio con google translate.
Warhammer: Vermintide 2 riesce pienamente ad unire il genere hack’n slash con elementi GDR senza scadere nella monotonia o nella banalità, seppur le meccaniche di gioco non richiedano chissà quali abilità se non quelle necessarie a far progredire uno o più eroi verso la massima efficienza in battaglia. Magia? Attacchi ravvicinati? Colpi singoli e pesanti oppure rapidi e molteplici? La scelta sta a voi ed al vostro stile di gioco. Il titolo di Fatshark Games offre quindici missioni che possono essere ripetute fino alla nausea ed a qualsiasi difficoltà, in solo o in compagnia di altri tre giocatori con i quali condividere ampi bottini o terribili sconfitte. Il mondo di Warhammer raggiunge il massimo del suo splendore, graficamente parlando, con questo secondo capitolo della serie Vermintide, neofiti e veterani il nostro consiglio è di dargli un’opportunità; non lasciate che sia il Caos a vincere.