Sviluppare un titolo survival-horror senza sfruttare i soliti jumpscares o effetti speciali di genere può sembrare una presa di posizione fuori dagli schemi, eppure i ragazzi di Acid Wizard Studios hanno voluto infrangere questa barriera con Darkwood, ora disponibile su Steam a soli € 13,99.
“Stai giocando ad un gioco spietato e difficile. Non sarai preso e accompagnato per mano. Rispetta la foresta. Sii paziente. Concentrati.”
E’ con queste parole che Darkwood si apre al primo caricamento, atto a creare un mondo di gioco ed eventi del tutto randomici ma intrinseci di follia e oscurità. Ad inizio partita, infatti, quasi nulla viene suggerito, lasciando al giocatore la curiosità di scoprire cosa si cela intorno a lui ma soprattutto di capire le meccaniche di gioco e sfruttarle per sopravvivere quanto più a lungo possibile.
Iniziamo con la caratteristica che più risalta agli occhi non appena si prende subito il controllo del personaggio: la visuale isometrica dall’alto. Ecco, questa è la scelta azzardata degli sviluppatori di cui vi parlavamo ad inizio articolo ma che invece, saggiamente, crea un’atmosfera da incubo dovuta proprio alla limitazione del campo visivo del personaggio stesso. Praticamente è possibile vedere soltanto ciò che si ha di fronte ed all’interno di un cono che può crescere a seconda della fonte di luce a disposizione; la restante parte dello schermo quindi rimane offuscata o buia, rendendo invisibili oggetti, mostruosità, trappole etc.. A questo punto è chiara la necessità di doversi guardare costantemente intorno per capire provenienza di un determinato rumore o cosa si cela dietro l’angolo di una struttura, abbandonandosi spesso all’immaginazione ed alla suggestione.
La mappa di gioco è caratterizzata da quattro macro-aree esplorabili liberamente fin dal principio ed ogni qualvolta si scopre un nuovo punto d’interesse questo viene segnato in una mappa piuttosto abbozzata. Perlustrare nuove zone nelle fasi diurne è sicuramente la scelta più indicata e “sicura”, specialmente per ciò che concerne l’avanzamento della particolare trama di gioco e la raccolta di risorse utili al crafting. Proprio quest’ultimo aspetto di Darkwood permette al giocatore di scampare (forse ndr) agli orrori notturni, consentendogli tra l’altro di barricarsi all’interno di un rifugio utilizzando chiodi ed assi di legno. Non solo, è anche possibile creare armi rudimentali, espansioni per l’inventario, torce, trappole, lanterne e tanti altri consumabili da portarsi dietro anche nelle fasi esplorative. Se siete giunti fin qui vi starete sicuramente chiedendo: da cosa dobbiamo difenderci la notte?
Quando l’oscurità divora le mura al di fuori dell’accampamento, fidatevi, farete di tutto pur di rimanere vicino alla fonte di luce più brillante. Durante la nostra esperienza di gioco ci è accaduto spesso di dover utilizzare il mobilio come barriera per impedire alle aberranti creature di venirci a prendere e nonostante ciò, questi riuscivano comunque ad avvicinarsi più del dovuto gettandoci nel panico. Altre volte, invece, il buio “giocava” con noi istigandoci ad aprire le porte dopo aver sentito qualcuno bussare oppure illuminando qualcosa fuori dalla finestra. Tentazioni alle quali abbiamo saputo resistere ma, siamo sicuri che saremmo morti in caso contrario? Lasceremo a voi il piacere di scoprirlo, se riuscirete a resistere allo scricchiolio delle porte che si aprono da sole.
Il protagonista di Darkwood dispone di due parametri da tenere sempre sott’occhio: salute e stamina. La prima, rappresentata da una classica barra di colore rosso, indica quanti danni è possibile subire prima di andare al tappeto mentre la seconda quanto a lungo è possibile correre prima di stancarsi. Entrambe le barre possono subire variazioni anche a seconda di ciò che ingeriamo durante il corso dell’avventura o da altri fattori come sanguinamento, sazietà, affaticamento o avvelenamento da funghi (alcuni tipi invece possono essere cucinati per migliorare determinate abilità del personaggio).
Sotto il profilo tecnico abbiamo davvero apprezzato la scelta degli sviluppatori di puntare alla visuale 2D dall’alto e di integrarla ad un sistema di illuminazione eccezionale ma soprattutto credibile. La diffusione delle luci e delle ombre gioca un ruolo fondamentale in Darkwood se si tiene in considerazione l’impatto che queste hanno nella mente del giocatore rispetto a ciò che effettivamente il limitato campo visivo gli offre. Artisticamente parlando invece è impossibile non apprezzare la caratterizzazione data dagli sviluppatori a qualsiasi elemento presente sulla mappa; ovunque si ha un senso di trascuratezza, abbandono, angoscia, malinconia ma anche paura per ciò che non si conosce. Quanto appena citato è accompagnato da effetti sonori credibili che si alternano a melodie sempre in linea con gli eventi, soprattutto quelli notturni.
In conclusione, Darkwood è un survival-horror puro e per tale intendiamo dire originale, non scontato. Ammettiamo di esserci avvicinati per la prima volta a questo titolo con un po' di diffidenza ma, quando ci siamo accorti delle cose assurde che possono accadere nel corso dell’avventura, ce ne siamo innamorati subito. E’ un crescendo di apparizioni, grotteschi personaggi e luoghi da visitare; non siamo riusciti nemmeno a trovare un difetto se non quello della mancata localizzazione in italiano. Ciò potrebbe frenare coloro i quali non masticano bene la lingua inglese e vorrebbero meglio seguire la "sclerata" trama di gioco. Sebbene i ragazzi di Acid Wizard Studios siano stati costretti a rilasciare il gioco completo su un sito torrent al fine di combattere il fenomeno dei key reseller e permettere a chi non ha la disponibilità economica di giocarlo, vi invitiamo comunque ad acquistare questo piccolo incubo su Steam; gli sviluppatori vanno supportati. Noi siamo rimasti ancora tra i boschi e non riusciamo ad uscirne, avete il coraggio di raggiungerci?