Questo articolo vuole essere una riflessione sul grande successo di Helldivers 2 (la recensione qui), osservandone in particolar modo una caratteristica del tutto atipica rispetto ad altri titoli concorrenti.
Mi sono imbattuto giusto qualche ora fa in un interessante quanto curioso articolo di PC GAMER, nel quale il CEO di Arrowhead Game Studios, Johan Pilestedt, spiega che tra i loro ranghi vi è una persona fisica che gestisce le sorti della guerra galattica di Helldivers 2 con il titolo di “Game Master”.
Tale ruolo siamo spesso abituati ad associarlo ai giochi da tavolo (vedi Dungeons and Dragons) ed a quanto pare funziona, molto bene, anche in un contesto virtuale in cui ad interagire non c’è un ristretto gruppo di amici in un vecchio scantinato ma centinaia di migliaia di giocatori collegati simultaneamente.
Ammetto di non avere molta esperienza in questo ramo e spero mi perdonino gli amanti dei dadi a venti facce; mi trovo per la prima volta all’interno di un videogioco di cui sconosco la sua evoluzione ed il suo destino. E tutto ciò mi entusiasma, tantissimo.
Non è soltanto l’appartenenza ad un gruppo di eroi che si sacrifica per la “democrazia”, ma il sapere che Joel, questo il nome del Game Master, si alzi nel cuore della notte per dare un po' di rinforzi agli Automaton così da non far cadere troppo in fretta un determinato pianeta sotto il fuoco dei Divers.
E’ la dedizione di Joel e dell’intero team a rendere Helldivers 2 un grande successo, a dimostrazione di ciò vi è altresì un incredibile attaccamento ai pianeti da liberare da parte dei giocatori.
Malevelon Creek, ribattezzato dal web come “Robot Vietnam, è un pianeta che mi ha dato non poco filo da torcere in quanto Diver di poca esperienza e qualche ora fa è caduto al controllo degli Automaton. Tale “perdita” è stata accusata da tutti i giocatori come una dura sconfitta dopo gli enormi sacrifici e l’impegno profuso sul campo di battaglia, le reazioni sono state le più disparate, basti cercare il nome del pianeta sulla piattaforma X per comprendere l’umore generale. Questo non fermerà i Divers nella loro lotta galattica e di certo il Game Master prenderà tutto questo come spunto per dei nuovi contenuti ed eventi ingame.
Ci sono già dei primi leaks, come quelli postati dall’utente “Fozzye18” su Reddit, nei quali viene mostrato in anteprima un mech da combattimento ed elencati una serie di nuovi “stratagemmi”; tra questi Helldivers NPC da chiamare in supporto alla missione o addirittura potenti armi atomiche. Teorie che sembrano trovare un riscontro tramite i dataminer, i quali affermano di aver rinvenuto una serie di opzioni tattiche inutilizzate nei file di gioco (particolarmente accattivante il nome di uno di questi “DropoffCombatWalker”).
Arrowhead Studios non ha ancora confermato queste indiscrezioni anche se non è così improbabile pensare che possano testare alcune novità nell’ambiente “live” di Helldivers 2, dato che possiedono tutti gli strumenti per cambiare in tempo reale ogni aspetto della guerra in corso anche attraverso gli stratagemmi. Come accadde con le “mine incendiarie” a pochi giorni dall’uscita del gioco è stata rilasciata una ricompensa “gratuita” da parte del Game Master, durata ventiquattro ore, per aver liberato velocemente un settore dai Termidi.
Insomma, forse la mia è soltanto una questione di testa, avere la consapevolezza che dall’altro lato dello schermo ci sia qualcuno che giornalmente abbia un reale interesse nel darmi un obiettivo, a sorprendermi, a proiettarmi in una storia da raccontare.
Viene distrutta quella sottile ma sempre visibile parete che generalmente mi separa da chi offre questo tipo di esperienza, ciò mi fa sentire importante nel ruolo che ricopro nell’universo di Helldivers 2 e chiaramente mi tiene con il fiato sospeso per ciò che concerne la sua evoluzione.
Ecco, quando gli sviluppatori hanno il piacere di giocare attivamente con noi utenti e di ascoltarci, può crearsi un legame forte e duraturo in cui tutti vinciamo.
Helldivers 2 è l’esempio moderno di ciò che vedevo anni fa in alcuni server di noti MMORPG dove gli admin/game master erano figure quasi mitologiche che sfoggiavano armature sgargianti e tag luminescenti, che di rado elargivano cure gratuite agli avventurieri feriti, equipaggiamenti ed oggetti randomici.
Il sottile muro di cui vi parlavo prima, tra chi crea o dona e chi invece riceve ed usufruisce, la prova tangibile di non essere abbandonati in un universo di fantasia dai suoi creatori. Una sensazione che avevo chiuso da qualche tempo dentro una piccola parte del mio essere videogiocatore e che adesso spero di rivedere anche in futuro.