RESIDENT EVIL 4 REMAKE - RECENSIONE

A CURA DI CLAUDIO "DOGGHY" FAVORITO IL 13.04.23

Pubblicato nel 2005 per PlayStation 2, GameCube e Xbox, Resident Evil 4 ricevette numerosi premi e riconoscimenti per l’innovazione nel gameplay, la grafica, l’atmosfera e la trama coinvolgente.
Non è un’esagerazione affermare che il titolo in oggetto ha rivoluzionato la serie Resident Evil, segnando il suo passaggio verso il genere action. Per la prima volta apparve la terza persona, con una telecamera a spalla che ha permesso al giocatore di avere una visuale più ampia del mondo di gioco e di poter mirare in modo più preciso. Inoltre, fu introdotto il sistema di "quick time event" per aggiungere dinamicità alle scene di azione.
A distanza di quasi vent’anni il team di Capcom, capitanato da Yasuhiro Anpo, decide di regalarci una modernizzazione di Resident Evil 4 rispettando ciò che avevamo ampiamente apprezzato nel 2005, ma al contempo aggiunge, taglia ed addirittura ne reinterpreta alcuni aspetti.
Il gioco si svolge sei anni dopo gli eventi del secondo capitolo della serie e il giocatore assume il ruolo di Leon S. Kennedy, un agente speciale che viene inviato in un villaggio spagnolo per salvare la figlia del presidente degli Stati Uniti, rapita da un gruppo di fanatici religiosi chiamati Illuminados. Ciò che inizia come una semplice missione di salvataggio si trasforma presto in una lotta per la sopravvivenza contro una minaccia bioterroristica.
A grandi linee, e senza fare alcun tipo di spoiler, quella che vi abbiamo appena descritto è la trama di Resident Evil 4 Remake che è stata la prima ad aver subìto la nuova visione del team di sviluppo rispetto alla sua versione classica. Parte dei dialoghi dei protagonisti (e dei loro antagonisti ndr) sono stati rimaneggiati per darvi un maggiore spessore, sono stati aggiunti negli scenari più documenti per espandere la lore; persino Leon, nonostante le sue sporadiche battute da film di serie B, ha un aspetto più maturo e segnato dagli avvenimenti di Raccoon City.

Recensione Resident Evil 4 Remake

Dal punto di vista del gameplay, invece, Resident Evil 4 Remake mette da parte le sequenze a base di quick time event per un’esperienza più fluida, non esente comunque dai classici pericoli come trappole per orsi o mine antiuomo disseminate per le aree di gioco. Gli enigmi che da sempre sono stati un elemento importante della serie, non risultano eccessivamente difficili e nel complesso sono piacevoli da affrontare; per di più un loro pregio è quello di spezzare l’incessante strage di Ganados (infetti) e far si che il giocatore possa riprendere fiato. Lo stesso vale anche per tutti i collezionabili, tesori ed incarichi secondari che generalmente vengono affidati al protagonista, tali attività sono atte ad invogliare senza costrizione alcuna l’esplorazione della mappa, consentendone di fatto il backtracking il quale ragionevolmente si traduce anche in una maggiore longevità del titolo.
Muoversi e sparare: sebbene questa meccanica appaia così scontata nel 2023, non sembrava esserlo nel 2005, in questo remake Leon ha delle movenze più naturali ed è certamente più reattivo rispetto alla controparte classica.
Questo perché anche i nemici sono stati soggetti ad alcune modifiche da parte degli sviluppatori, i quali ne hanno creato diverse varianti dello stesso tipo ma quasi tutte agili, in grado di accerchiare il protagonista, di corrergli incontro ed attaccarlo con una modesta varietà di armi e strumenti. Per sopperire a queste orde di Ganados è necessario che Leon sfrutti non soltanto lo scenario a proprio vantaggio, raggiungendo ad esempio posizioni elevate, ma anche la sua fisicità e l’equipaggiamento a sua disposizione.
Il coltello in dotazione diventa utile in più situazioni, quando bisogna colpire più minacce contemporaneamente, eliminare di fretta i nemici a terra in procinto di tramutarsi, uccidere silenziosamente, deviare gli attacchi o liberarsi violentemente da una presa; se ciò non dovesse bastare si può sempre ricorrere a calci rotanti e supplex.

Recensione Resident Evil 4 Remake

Le ambientazioni sono dettagliatamente lugubri ed inquietanti, creano un'atmosfera di tensione costante nella quale risulta impossibile non immedesimarsi.
Villaggi, castelli, rovine e sentieri boschivi sono regolarmente arricchiti da un sistema di illuminazione di prim’ordine, non da meno i modelli e le texture che ricoprono protagonisti e nemici la cui qualità è maggiormente apprezzabile durante le cutscene, soprattutto per la naturalezza delle espressioni facciali.
Sebbene ci siano sporadici tentennamenti in termini di frame rate mantenendo il Ray Tracing attivo, la nostra esperienza su PC non è stata mai minata da problemi tecnici di grossa rilevanza permettendoci piuttosto sessioni fluide persino nei momenti più caotici.
Il comparto sonoro gioca un ruolo estremamente fondamentale con rantoli angoscianti, preghiere borbottate, urla ma anche rumori sinistri che vogliono spesso far credere al giocatore di essere preda di un imminente pericolo. Non essendo esattamente all’altezza di quello originale in lingua inglese, abbiamo apprezzato soltanto in parte il doppiaggio in italiano, poiché alcune voci prestate a determinati personaggi ci sono risultate poco credibili rispetto a ciò che vedevamo su schermo.
Possiamo deliberatamente definire Resident Evil 4 il remake che abbiamo sempre desiderato. Gli sviluppatori sono riusciti a mantenere perfettamente l’essenza della versione classica e contestualmente migliorarla aggiungendone elementi e tagliandone altri ormai obsoleti per gli standard moderni. Ciò ha reso Resident Evil 4 Remake un titolo da rigiocare non soltanto per una semplice questione nostalgica ma perché, effettivamente, contiene nuovi contenuti da scoprire e sfide da affrontare.
Quello che Capcom ci offre è un prodotto più maturo, soprattutto dal punto di vista della sua trama, e senz’altro tecnicamente al passo con l’ottimo lavoro svolto con i recenti capitoli della serie.
Avete già acquistato i vostri biglietti di sola andata per la Spagna?

Voto 9

 

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