SONS OF THE FOREST - ANTEPRIMA

A CURA DI CLAUDIO "DOGGHY" FAVORITO IL 28.02.23

Sons of the Forest, di Endnight Games, arriva su Steam in accesso anticipato dopo aver stuzzicato la mia immaginazione con trailers a dir poco inquietanti e misteriosi.
Non è una sorpresa sapere che il titolo in questione abbia già venduto, nell’arco di sole ventiquattro ore, oltre due milioni di copie digitali viste le impressioni positive del suo predecessore “The Forest”.
Il nuovo survival game con elementi horror di casa Endnight Games questa volta propone una mappa le cui dimensioni sono quattro volte superiori al capitolo scorso, tenendo in considerazione non soltanto la superficie, che varia in base allo scorrere delle stagioni, ma anche alle caverne naturali ed ai bunker.
La storyline, seppure flebile, ci veste nei panni di un soldato alla ricerca di una famiglia scomparsa nel nulla e proprio nel momento in cui proviamo ad avvicinarci al punto di partenza delle ricerche, il nostro elicottero viene abbattuto costringendoci a sopravvivere in un luogo non proprio amichevole.
Dolorante e confuso, scopro che al mio fianco c’è Kelvin, un superstite guidato dalla IA ed al quale posso impartire ordini di svariato tipo come seguirmi, cercare del cibo o delle risorse, costruire nuove strutture oppure terminare quelle che ho lasciato incomplete. Kelvin ha una propria volontà, non di rado l’ho visto riposarsi dopo aver trasportato numerosi tronchi che lui stesso ha provveduto a tagliare, bere dell’acqua da un ruscello, mangiare ciò che la natura offre, indicare un pericolo imminente e cercare riparo, insomma non il semplice companion che vi aspettereste in un contesto come quello di Sons of the Forest. So a cosa state pensando e sì, è possibile ucciderlo qualora decidiate di non volerlo più tra i piedi.

Sons of the Forest - Anteprima

Tuttavia Kelvin non è stata l’unica presenza a tenermi compagnia durante le sessioni di gioco, ammetto infatti di essere rimasto positivamente colpito dal comportamento delle tribù di cannibali che non di rado scoprivo durante le fasi esplorative. Questi non sempre attaccano di loro iniziativa, spesso studiano la preda da lontano, correndole attorno ed arrampicandosi sugli alberi, inoltre rispondono a determinate azioni con visibile curiosità; ad esempio mi è capitato di vedere uno di loro sollevare il cadavere di un caduto per osservarlo meglio, un’altra volta invece qualcuno è scappato impaurito dopo avergli mostrato la testa mozzata di un suo fratello.
In Sons of The Forest esistono due gruppi di nemici in costante lotta tra loro, vi sono gli orrori deformi del sottosuolo ed un vasto gruppo di autoctoni che scorrazzano liberi sulla superficie; ho trovato i primi in cattività all’interno degli accampamenti dei nativi ed è bastato semplicemente liberarli per scatenare una battaglia, all’ultimo sangue, tra le due fazioni.
I mostri del sottosuolo, che di notte riescono comunque ad infestare anche la superficie, sono più violenti, incredibilmente spaventosi nel loro aspetto ed attaccano chiunque senza alcuna distinzione; non vi è struttura che tenga contro la loro furia a meno che non costruiate delle trappole o…una casa sull’albero.
Senza dubbio una delle meccaniche più interessanti di Sons of the Forest è la costruzione di grandi accampamenti con le risorse che l’ambiente circostante ha da offrire. Diversamente dal primo capitolo, ora è possibile erigere delle costruzioni estremamente personalizzate lavorando i tronchi nelle grandezze desiderate, tutto ciò grazie ad una meccanica intuitiva che evidenzia in anteprima, con una linea tratteggiata, il taglio che stiamo per eseguire. Non manca la possibilità di creare qualcosa di già definito ed in cui basta semplicemente inserirvi le risorse giuste per completare l’opera, ciò vale non soltanto per i ripari ma anche per il fuoco da campo, casse, sedie, tavoli, picche, torce da campo, raccoglitori per la legna e le pietre, recinsioni, etc..
Un’altra grande sorpresa di Sons of the Forest è stata la rivisitazione dell’inventario, adesso tutti gli oggetti vengono custoditi ordinatamente in uno zaino estendibile ed illuminabile in mancanza di luce; nella sua parte centrale è possibile combinare e creare nuovi oggetti utili alla sopravvivenza, mentre un piccolo zainetto consente di averli rapidamente sotto mano senza doversi necessariamente fermare.
Ciò che non mi ha colpito particolarmente di questa versione early access di Sons of the Forest è proprio la meccanica survival, decisamente più facilitata rispetto al predecessore. Nello specifico, il mio inventario è stato fin da subito carico di tutto il necessario per un’esplorazione tranquilla dell’isola e lungo la strada, tra l’altro, non è stato così difficile rimpinguare le scorte consumate.
Quanto detto ha eliminato, quasi del tutto, la mia necessità di costruire una base di appoggio e così anche tutti quegli strumenti atti, ad esempio, a catturare prede vive oppure a raccogliere acqua piovana; perché perdere tempo nella costruzione se l’inventario è già pieno di barrette energetiche, cibo solubile e borracce? L’unica mia vera preoccupazione è sempre stata quella di dovermi costruire un minuscolo riparo, realizzato con un telo ed un bastone di legno, dove salvare la partita e dormire.
Lo strumento che dal mio punto di vista rovina le fasi esplorative ed il velo di mistero che ricopre il titolo in questione è il GPS; questo svela su mappa tutti i punti d’interesse necessari alla progressione della storia ed essendo parte della dotazione militare del protagonista lo si ha dalle primissime battute di gioco. A cosa serve perlustrare l’enorme isola quando si hanno già delle indicazioni su dove andare?

Sons of the Forest - Anteprima

Dal punto di vista tecnico il lavoro svolto dagli sviluppatori può senza ombra di dubbio competere con i titoli tripla A, la fitta vegetazione ed un credibile sistema di illuminazione riescono a regalare favolosi scorci a tutte le ore del giorno, così come le buie grotte sotterranee terrorizzano e minacciano ogni passo anche grazie anche ad effetti sonori improvvisi ed inquietanti.
Sons of the Forest può essere giocato in modalità cooperativa online insieme ad altri sette amici ed è un’esperienza che vi consiglio di affrontare, nonostante l’eccessiva semplificazione del suo principale aspetto survival.
Quest’ultima fatica di Endnight Games ha certamente tutte le carte in regola per essere considerato uno dei migliori titoli del suo genere a patto che alcuni dei suoi aspetti, come detto qualche riga sopra, vengano bilanciati meglio per dare non soltanto un maggiore senso di sfida ma anche spronare il giocatore a scoprire con le sue sole forze i tasselli che tengono unita la storyline.
Passeranno ancora dei mesi prima di vedere Sons of The Forest nella sua versione 1.0, nel frattempo avremo modo di scoprire quale sarà la sua evoluzione ed i futuri contenuti aggiuntivi.

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