Avete presente quando continuate a morire ripetutamente in un gioco ma la vocina dentro la vostra testa continua a ripetervi che alla prossima run tutto andrà per il meglio? Ecco, non è il caso di Dark and Darker.
L’avventura in prima persona PvPvE di Ironmace offre delle meccaniche già viste ed apprezzate dai videogiocatori, rilegandole ad un contesto fantasy molto simile a Dungeon and Dragons.
Scegli la tua classe, equipaggia il tuo eroe con armi, armature e skill, accedi al dungeon, uccidi e depreda mostri e giocatori, fuggi con il malloppo, ripeti.
Questo, in grande sintesi, è il loop nel quale entrerete qualora decidiate di dare una chance a Dark and Darker, ma voglio entrare nel dettaglio e spiegarvi perché un titolo così hardcore sia inspiegabilmente divertente ed appagante.
Ovviamente i miei occhi sono caduti sulla classe rogue, in alternativa avrei potuto scegliere il chierico, il barbaro, il guerriero, il mago o il ranger; sappiamo bene che “no pain no gain”, pertanto i pugnali sono stati l’incarnazione della mia disperazione e sofferenza.
L’attuale fase di test del gioco mi ha permesso di sperimentare diverse combinazioni di abilità attive e passive in base alle mie esigenze, per arrivare a ciò tuttavia sono stato costretto a subire un numero imprecisato di morti creative.
Non tutti gli slot dove alloggiare le skill sono disponibili sin da subito, anzi, per tirare fuori il vero potenziale della classe scelta è necessario raggiungere almeno il quindicesimo livello.
Fino a quel punto, la progressione del personaggio è piuttosto veloce così come morire per aver messo per sbaglio i piedi su una trappola o prendere un’accettata sulla nuca da un giocatore full berserk; ciò che è importante è studiare il dungeon ed i tempi di reazione dei nemici non umani quando attaccano.
Già, perché ho compreso sulla mia pelle quanto fosse sbagliato approcciare le minacce a muso duro, soprattutto con una classe che veste armature di pelle ed è priva di scudi. Il rogue, nel mio caso, è stato pensato per comportarsi esattamente come tale, ovvero sfruttando il buio senza emettere alcun rumore ed attaccare il nemico di spalle per cagionargli il massimo del danno possibile, avvelenandolo e facendolo sanguinare. Come vi dicevo poco sopra non è una classe semplice, soprattutto all’inizio, ma vi divertirà qualora riuscirete a prenderne confidenza.
Quindi immaginatemi mentre accovacciato mi muovo tra i corridoi del dungeon, spegnendo le torce per non farmi notare da sguardi indiscreti, arraffando preziosi fino a fare traboccare le tasche, scappando dalla nebbia mortale che pian piano restringe l’area di gioco fino al momento in cui decido di aprire uno scrigno di legno che in realtà è un mimic. Sipario.
Che sbadato, mi sono dimenticato di dirvi che morire all’interno del dungeon equivale a perdere tutto ciò che si ha addosso e Dark and Darker riesce benissimo a questo proposito.
Negli intrigatissimi labirinti pieni di segreti, tesori ed orrori vi sono comunque sporadiche statue in grado di conferire scudi magici, bonus alla velocità di movimento e persino il ripristino totale dei punti ferita qualora foste rimasti a corto di pozioni o bendaggi. Navigando tra i vari menù, ho notato alcune aree interessanti ma non ancora disponibili nella versione corrente di gioco; tra queste vi è un albero delle abilità, che consentirà in futuro di creare delle vere e proprie build lasciando al giocatore libero arbitrio su come fare evolvere il proprio eroe ed infine, ma non meno importante, tutti gli npc vendor sono predisposti ad offrire speciali servizi di riparazione e crafting oltre a degli incarichi da portare a termine, suppongo, in cambio di una ricompensa.
Interessante anche l’opportunità di far diventare gli stessi giocatori mercanti pagando una piccola somma in monete d’oro e di consentirgli la vendita del proprio loot attraverso delle apposite chat di scambio divise per sezioni; è qui che si possono trovare equipaggiamenti rari a prezzi ragionevoli.
In Dark and Darker tu sei anche ciò che indossi ed è rilevante proteggersi con un’adeguata armatura ma soprattutto imparare a maneggiare la propria arma, comprenderne la pesantezza e capire come scagliarla contro un avversario più veloce o distante; anche le abilità devono essere utilizzate con il giusto tempismo e la corretta strategia per via del loro cooldown, ed alle volte sarà proprio quest’ultimo il vostro principale nemico durante i combattimenti.
Potete affrontare i labirinti in solitaria ma vi consiglio vivamente di portarvi dietro altri due amici online per il massimo del divertimento, anche perché fa sempre comodo qualcuno che vi guardi le spalle, no?
Il loot nelle partite cooperative non è condiviso, ogni membro del party è quindi libero di trafugare o cedere al prossimo ciò che vede dentro i bauli o nei cadaveri dei rivali; persino il portale che gli consentirà di fuggire può essere utilizzato soltanto da un eroe, costringendo gli altri a cercarne di nuovi.
Penso che Dark and Darker sia un titolo da tenere assolutamente sotto il nostro radar perché nelle sue meccaniche, già abbondantemente rodate da altri titoli dello stesso genere, vi è un grande potenziale ed il fascino di un’avventura classica.
E’ un’esperienza hardcore che potrebbe non essere adatta a quei giocatori che hanno carenza sia di costanza che di pazienza nell’imparare l’ambiente di gioco ed il sistema di combattimento; tutti gli altri, invece, si sentiranno incredibilmente appagati nel riportare a casa un bottino tanto faticato.
Chi vi scrive piuttosto sta nel mezzo, tra un sorriso strappato da una morte assurda e la rabbia di dover attendere i primi mesi del 2023 per avere la versione 1.0 di Dark and Darker.