Gli altri sono dei mostri, noi non siamo così diversi da loro.
Ciò che i ragazzi italiani dello studio Strelka Games ci hanno proposto è un survival horror PvPvE top-down shooter dalle tinte noir chiamato Hell is Others, un titolo che non accetta alcuna sventatezza e per questo incline a trasformarci facilmente da predatori a prede.
Tutto ha inizio nell’appartamento di Adam Smithson, l’affarista, così lo chiamano i pochi sventurati cittadini di Century City che hanno ancora il coraggio di combattere l’oscurità che la avvolge.
Proprio davanti alla porta di casa Adam trova un bonsai con sopra un biglietto nel quale gli viene chiesto di innaffiarlo dieci giorni ed attenderne il ritiro in cambio di una lauta ricompensa; si tratta di un’offerta apparentemente allettante che presto si rivelerà la causa scatenante di alcuni singolari eventi.
Come dicevamo in precedenza, Adam è una figura in cerca di affari e nelle strade di Century City è importante sapersi muovere con attenta destrezza, guardarsi bene intorno dai pericoli e recuperare quanti più oggetti e risorse possibili da rivendere in cambio di denaro.
Proprio così, la città è invasa da abomini di varia natura pronti a divorarci e vanificare ogni nostro sforzo compiuto durante le fasi esplorative, lasciando cadere a terra il nostro prezioso loot alla mercè di tutti.
Si, perché gli “Altri” in realtà sono proprio come noi, ciclopici mostri umanoidi di colore scuro che furtivi si muovono nei vicoli e dentro gli appartamenti alla ricerca di preziosi o semplicemente di una vittima da saccheggiare; è così che in Hell is Others i giocatori si vedono a vicenda.
Sia chiaro, l’intelligenza artificiale non è da meno quanto a minaccia e nelle sue moltitudini forme la si scorge pattugliare ogni angolo di Century City; affrontarla è spesso una scelta necessaria, anche a costo di allertare i nemici nei paraggi.
Finito il giro di ricognizione, che in genere ha una durata di dieci minuti superati i quali si perde la vita, bisogna assolutamente cercare un ascensore disponibile sulla mappa per il ritorno a casa. Tuttavia la fase di estrazione dalle strade di Century City non è così scontata come si crede, può accadere che un giocatore avversario vi piazzi una mina di prossimità ai piedi dell’ascensore o che vi crivelli a sangue freddo nell’attesa che questo giunga al piano; ovviamente nulla vi vieta di sbizzarrirvi in egual modo contro gli avversari ed intascare la refurtiva.
Di base Adam possiede delle statistiche che possono essere alterate sia in positivo che in negativo consumando appositi farmaci o funghi, queste sono olfatto, vista, resistenza, vitalità e velocità di movimento. I già citati parametri si resettano ogni qualvolta Adam perde la vita ma aumentarli progressivamente consente di avere un chiaro vantaggio sui pericoli imminenti.
Se il denaro consente di acquistare equipaggiamenti e risorse in giro per la città, il sangue viene invece considerato come una seconda ed importantissima valuta con la quale vengono innaffiate le piante di proiettili. Coltivare munizioni sempre più potenti, utilizzando i giusti fertilizzanti, richiede un’ingente quantità di sangue ma il risultato finale, insieme alla giusta arma, riuscirà a tirarvi fuori da situazioni scomode soprattutto se queste includono lo scontro con altri giocatori (gli unici che possono spararvi contro con armi convenzionali ndr).
Proiettili in grado di far sanguinare l’avversario, accecarlo o stordirlo, capaci di dividersi in più frammenti per causare danno critico, sono soltanto alcune delle varianti che è possibile realizzare improvvisandosi pollici verdi nell’appartamento di Adam.
Se quanto detto non dovesse bastarvi, sappiate che proprio la casa del protagonista può essere ampliata e personalizzata con diverse tipologie di mobilio il quale fungerà non soltanto da deposito per gli oggetti in eccedenza ma ci farà per di più guadagnare delle utilissime abilità passive.
Vi è una minuziosa cura nella pixel art di Hell is Others, non soltanto per i modelli e per gli ambienti sviluppati da Strelka Games ma per come questi vengono proposti nelle diverse fasi di gioco. Nell’appartamento la telecamera scorre orizzontalmente insieme al protagonista, lo possiamo osservare nella sua interezza ed apprezzarne ogni particolare; nelle fasi esplorative, invece, l’inquadratura si sposta sopra la testa di Adam lasciandoci osservare una più larga porzione di ciò che lo circonda.
In entrambi i casi, l’atmosfera noir di un’America degli anni ’20 decadente e sopraffatta dall’oscurità ha un fascino che coinvolge e rapisce grazie anche ad un appropriato accompagnamento musicale dell’epoca ed ai rumori sinistri che si scatenano ad ogni nostro passo.
Hell is Others ci ha piacevolmente colti all’improvviso con le sue meccaniche, un mix di elementi che funziona egregiamente, nonostante la difficoltà medio-alta, e contestualmente sprona il giocatore a svelare ogni tassello dell’insolita trama.
Abbiamo apprezzato lo stile ed il carattere dei personaggi che popolano Century City, alcuni dei quali incredibilmente divertenti e mai banali; lasceremo a voi il compito di scoprirli tutti.
Infine, l’anima PvPvE del gioco richiede una connessione ad internet per essere vissuta nella sua interezza, non abbiamo riscontrato alcun tipo di lag durante gli scontri con gli altri giocatori bensì un pò di attesa durante il matchmaking, nulla di incredibilmente tedioso.
E quindi, avete fegato per affrontare gli Altri?