Sono trascorsi circa vent’anni da quando un compagno di scuola mi mostrò con fierezza Diablo II sul suo PC di casa. Ai tempi non ero ancora totalmente consapevole della mia attitudine verso i videogames ma stavo prendendo parte alla fioritura del genere “action-rpg” proprio grazie al nuovo arrivato di Blizzard North. Detto ciò, posso definire quella mia prima esperienza con Diablo II “mordi e fuggi”; ben presto mi concentrai su altro e soltanto dopo una decina di anni caddi nel pericolosissimo vortice del terzo capitolo.
Qualche giorno fa ho avuto il piacere di avviare per la prima volta la versione PC della beta di Diablo II: Resurrected, iniziando così la mia lenta scalata verso l’inferno e, vi dirò, ci si sta alla grande.
La beta di Diablo II: Resurrected mette a disposizione dei giocatori quasi tutte le classi eccetto il Negromante e l’Assassina, includendo quindi l’espansione “Lord of Destruction” e due atti da completare senza limiti temporali.
A risaltare subito all’occhio è l’eccezionale aggiornamento grafico svolto dal team Vicarious Visions il quale, oltre ad aver allargato il campo visivo dagli 800x600 pixel della versione “Legacy”, ha letteralmente ricostruito tutte le ambientazioni, rimodellato le texture dei personaggi e dei nemici, inserito nuove animazioni ed effettivi visivi; persino il comparto audio si arricchisce con nuovi suoni di alta qualità pur mantenendo la strepitosa colonna sonora originale diretta dal compositore Matt Uelman.
In quanto giocatore la sorpresa più grande è stata quella di poter passare istantaneamente dalla versione “Legacy” a quella “Resurrected” mediante la pressione di un tasto, constatando senza alcun indugio gli enormi passi in avanti fatti da Diablo II sotto il profilo tecnico nel corso dell’ultimo ventennio.
Muovendo i primi passi all’interno del gioco ho compreso come gli sviluppatori abbiano voluto mantenere intatto il gameplay dell’originale, smussando soltanto in parte tutte quelle dinamiche che oggi possono risultare addirittura limitanti. Tra queste spicca senza alcun dubbio la ridotta capienza dell’inventario, l’inspiegabile presenza di una barra della stamina per la corsa ed il macchinoso sistema di assegnazione delle skill ai vari tasti. Sarò chiaro con voi, niente di tutto questo influenzerà negativamente la vostra esperienza di gioco a patto che consideriate di trovarvi di fronte ad un titolo che vuole appositamente farvi ritornare indietro nel tempo; sarà quindi la pratica a farvi aggirare questi ostacoli.
Per ciò che concerne, invece, gli aggiornamenti atti a migliorare la “quality of life” del giocatore Diablo II: Resurrected offre la possibilità di poter trasferire gli oggetti tra i propri personaggi mediante la scorta condivisa e di attivare la raccolta automatica dell’oro lasciato cadere dai nemici; è stato inoltre accentuato il colore delle icone degli oggetti e degli equipaggiamenti per essere più chiari agli occhi del giocatore, così come è stata aggiunta l’opzione per modificare le dimensioni dell’interfaccia e dei font per una migliore leggibilità. Tra le novità vi sono anche i cambiamenti alla mappa di gioco che può essere collocata centralmente (a tutto schermo) oppure, in versione ridotta, nella parte sinistra o destra dello schermo. Infine, ma di certo non meno importante, vi è l’aggiunta delle notifiche di assegnazione dei punti statistica ed abilità ad ogni level-up, sistema largamente apprezzato nel terzo capitolo della serie, che vi consentirà di tenere sempre a vista i progressi del vostro eroe.
Purtroppo non ho avuto ancora il piacere di provare la modalità cooperativa online che adesso sfrutta il nuovo sistema Battle.net analogamente alle altre produzioni Blizzard, consentendo fino ad un massimo di otto giocatori di invitarsi nelle proprie avventure senza lunghi tempi di attesa.
Riscoprire Diablo II in questa sua nuova veste rimasterizzata è stato come trovare la vecchia scatola dei giochi d’infanzia in soffitta. Ciò che ho potuto appurare provando la beta PC è che Blizzard e Vicarious Visions hanno volutamente lasciato intatta l’essenza hardcore di Diablo II, non soltanto per i veterani della serie ma scommettendo anche su quella fetta di giocatori cullati dall’esperienza intuitiva ed immediata del terzo capitolo. Un azzardo il cui successo potrà essere stabilito solo dopo l’uscita sul mercato di Diablo II: Resurrected e soltanto se i giocatori riusciranno a cogliere la bellezza che si cela appena dietro l’ottimo restauro grafico. I cancelli degli inferi si apriranno il 23 settembre 2021, fatevi trovare preparati.