Quando sentiamo la notizia di un imminente remake, dobbiamo ammetterlo, un po' ci assalgono i brividi lungo la schiena nella speranza che sia all’altezza dell’originale. Restaurare un grande classico come Mafia: The City of Lost Heaven, titolo del 2002 di Illusion Softworks, è un rischio in cui bisogna incorrere solo se si è davvero all’altezza delle aspettative del pubblico. I ragazzi di Hangar 13 hanno accettato questa sfida, ricostruendo da zero Lost Heaven e tutto il contorno in un unico pacchetto chiamato Mafia: Definitive Edition.
Gli sviluppatori hanno rivisitato il lavoro svolto da Illusion Softworks e ne hanno ampliato alcuni aspetti, senza perdere di vista ciò che ha fatto di Mafia un’icona del suo genere.
La trama è senza dubbio l’anima di questa produzione, le vicende di Tommy Angelo all’interno della “famiglia” Salieri sono rimaste fedeli alla versione classica del gioco; giusto qualche riga di dialogo in più nelle cutscene, così da approfondire meglio i legami tra i vari personaggi.
Contrariamente a quanto si possa pensare di un gioco open world come Mafia: Definitive Edition, la città di Lost Heaven è soltanto uno sfondo a tutti gli eventi che si susseguono nei capitoli della campagna principale. Non c’è spazio per la personalizzazione del protagonista, per le missioni secondarie o segreti da portare alla luce, tutto questo è stato rilegato alla modalità “Fatti un giro” visibile nel menu principale.
Giocare a Mafia: Definitive Edition, quindi, è come immergersi totalmente in una sorta di film gangster interattivo senza distrazioni superflue; un’esperienza che va dritta al punto fino ai titoli di coda.
Tuttavia, quando finiscono le parole iniziano a volare alti i proiettili ed è proprio in questi momenti che un buon sistema di copertura gioca un ruolo fondamentale. Tommy può muoversi liberamente di soppiatto per non farsi notare dai nemici e colpirli senza fare troppo rumore, può mirare e sparare da dietro un muro o farlo alla cieca sperando che qualche colpo vada a segno.
L’intelligenza artificiale dei nemici non è così elaborata da rendere gli scontri a fuoco ardui da affrontare, generalmente si limitano a nascondersi e fiancheggiarci; l’unica difficoltà risiede nei danni inferti dalle loro armi, spesso così elevati da costringerci a ricaricare l’ultimo checkpoint dopo una morte disastrosa.
A difficoltà “classica” i giocatori potranno rivivere le stesse esperienze della versione del 2002 di Illusion Softworks, caratterizzata da pochi medikit, danni inflitti dalle armi maggiorati e polizia più severa quando si vagabonda per Lost Heaven.
A lasciarci sorpresi è invece il sistema di guida nel quale gli sviluppatori sembrano aver riposto molto impegno, soprattutto nelle reazioni delle auto a seconda del loro peso, del manto stradale ed in generale dello stile utilizzato dal giocatore. Affrontare una curva in sbandata con un’auto degli anni ’30 non è una cosa che vedete spesso in altri giochi e regala parecchie soddisfazioni, soprattutto durante gli inseguimenti dove il protagonista, per la prima volta, può anche sparare sporgendosi dal finestrino.
In Lost Heaven non c’è una grande varietà di veicoli circolanti, ciò nonostante anche le moto ed i furgoni di vario genere sono piacevoli da guidare. Se ve lo state chiedendo, si, ci sono anche auto segrete da trovare nella modalità “Fatti un giro”, riutilizzabili anche nella modalità campagna.
Sotto il profilo tecnico Mafia: Definitive Edition mostra il fianco ad una realizzazione non proprio di prim’ordine. I movimenti di Tommy risultano poco fluidi e le animazioni facciali dei protagonisti durante le cutscene non sono il massimo dell’espressività. Lost Heaven è soggetta ad un adeguato sistema d’illuminazione che ne risalta maggiormente la bellezza vintage durante le ore notturne o in balia degli effetti atmosferici, ci dispiace aver notato davvero poca interazione con gli unici ambienti interni esplorabili. Una nota di merito va ai dettagliatissimi modelli delle auto ed a quelli delle armi, se, come noi, lo giocherete al massimo dei dettagli su PC non avrete difficoltà a notarne la cura riposta dagli sviluppatori.
Ad accompagnarci durante i numerosi tragitti in auto sono le musiche swing e jazz degli anni ’30, mentre tutti i dialoghi ed i testi del gioco sono tradotti e doppiati in italiano, ampiamente credibili eccetto quelli in dialetto siciliano, un po' troppo forzati.
In conclusione, Mafia: Definitive Edition di Hangar 13 è un buon tributo al passato con qualche aggiunta narrativa e nuove meccaniche di gioco che lo rendono, insieme alla sua grafica moderna, un titolo adatto a coloro che sono rimasti fermi nel lontano 2002 ed a chi si vuole avvicinare alla serie per la prima volta.
Non è esente da difetti tecnici che, tuttavia, non minano le ore di divertimento che il gioco ha da offrire a fronte di una campagna principale dalla narrativa avvincente ed una modalità free roaming nella quale è possibile girare liberamente per le strade di Lost Heaven e scoprirne alcuni segreti.
Diteci pure, è un’offerta che potete rifiutare?