Sarò sincero con voi sin dalle prime battute di questo articolo, ciò che inizialmente mi ha incuriosito di più in Stoneshard è stata la cura riposta nella sua pixel art da parte dei suoi creatori HypeTrain Digital. Un mondo meravigliosamente retrò ma vivo ed estremamente dettagliato che veste a pennello su una struttura che mescola brillantemente le meccaniche RPG a quelle roguelike.
Non dovete però lasciarvi ingannare dal suo aspetto grafico apparentemente innocente, perché a conti fatti trasuda sangue e viscere ed emana un odore di vecchie rovine e sinistre foreste. E’ un licantropo travestito da agnello che non intende scendere a compromessi sulla sua difficoltà. Persino nelle prime battute di gioco, quelle che fungono da tutorial, Stoneshard ha voluto a tutti i costi farmi capire che il mio cammino non sarebbe stato per nulla semplice, facendomi morire più volte.
Tutte le aree di gioco sono composte da una griglia nella quale il protagonista, gli npc ed i nemici possono muoversi liberamente ed ogni loro azione su di essa corrisponde ad un turno. Quindi, rimanere immobili in un punto della mappa congelerà qualsiasi cosa si trovi intorno all’eroe, consentendo di riflettere attentamente sulla prossima mossa.
Presa coscienza di questa meccanica, che funziona in tempo reale e senza alcuna transizione di scena, ho scelto il personaggio che più rispecchiava le mie necessità, ovvero quelle di creare un agile assassino dai doppi pugnali per gli attacchi ravvicinati e contestualmente un silenzioso arciere per quelli a distanza. Non avevo molte opzioni per via di un pool davvero ristretto di personaggi preimpostati, ma ho notato con piacere che più in là sarà possibile crearne di nuovi sia nell’aspetto che nelle statistiche.
La gestione dell’eroe in Stoneshard è molto profonda e ciò mi ha permesso di plasmare esattamente la build che desideravo spendendo i punti guadagnati ad ogni level-up nelle giuste stats ma anche nei pochi alberi delle abilità disponibili allo stato attuale del gioco.
Quest’ultime non sono immediatamente accessibili ma vanno sbloccate leggendo appositi tomi, acquistandoli da un mercante o frugando in una delle tante librerie presenti nei dungeon. Non vi è alcuna limitazione per ciò che concerne l’equipaggiamento; non essendoci classi definite è possibile indossare qualsiasi tipo di armatura o brandire una delle tante armi presenti ingame.
Sebbene fin qui Stoneshard sembra discostarsi ben poco da un qualsiasi altro RPG, in realtà ci sono ulteriori meccaniche delle quali voglio parlarvi che tendono ad accostarlo anche al genere survival.
Innanzitutto con lo scorrere del giorno e della notte (e quindi di tot turni) l’eroe patisce la fame e la sete, necessità che non sono fine a se stesse in quanto, se trascurate, possono avere ripercussioni negative sia fisiche che psicologiche. Sulla pelle del mio assassino ho potuto constatare diversi status interessanti, legati spesso e volentieri alle mie scelte sbagliate o prese con leggerezza… Tuttavia, per introdurvi a questa interessante parentesi, devo anticiparvi un’ulteriore fondamentale elemento: l’inventario.
Vi capiterà spesso di combattere contro questa limitazione, ovvero l’esigenza di una borsa più capiente dove poterci stipare dentro qualsiasi cosa voi troviate lungo il percorso. Ahimè non è possibile (non adesso almeno), pertanto prepararsi ad una nuova avventura non è soltanto una questione di equipaggiamento ma anche di razioni e medicine. Ogni singolo oggetto occupa infatti dei precisi slot all’interno dell’inventario e non ne è permessa la rotazione al fine di incastrarli là dove abbiamo a disposizione, ad esempio, degli spazi in orizzontale piuttosto che in verticale. Quando si decide di accettare un contratto/quest verso una destinazione ignota, la prima cosa da fare è assicurarsi il giusto quantitativo di provviste.
Inizialmente mi capitava di portarne troppo poche, così facendo avevo più spazio per il loot ma spesso e volentieri ritornavo al villaggio in condizioni pietose; al contrario, invece, dovevo scegliere oculatamente cosa raccogliere da terra per trarne il massimo guadagno dai mercanti.
Durante questi maldestri viaggi il mio eroe ha sofferto spesso la fame, alle volte anche di depressione, altre ancora si sentiva euforico per aver sconfitto con successo un certo numero di nemici, ubriaco o intossicato dopo aver bevuto intrugli di dubbia provenienza. Tutto ciò ha avuto inevitabili ripercussioni durature nel tempo, specialmente nei combattimenti, ovvero nelle fasi in cui è consigliabile essere sempre in forma smagliante.
Quando l’attacco di un nemico oltrepasserà la vostra armatura scoprirete con piacere che il sistema di ferite è settoriale, di conseguenza l’eventuale taglio si formerà esattamente là dove si è stati colpiti. In poche parole, potrà capitarvi di sanguinare, rimanere storditi, oppure azzoppati a seguito di una trappola individuata all’ultimo istante.
Sì, perché il mondo di gioco viene generato in maniera procedurale nella sua interezza, così come i suoi eventi, i nemici e gli oggetti. Quando ci si muove al di fuori del villaggio non si hanno alcune indicazioni sulla strada giusta da percorrere ma piuttosto bisogna affidarsi ad una semplice mappa, contare quanti quadranti ci separano dall’arrivo e muoversi di conseguenza. Giunti a destinazione e varcata la soglia di una qualsiasi fatiscente struttura, bisogna poi sperare che i nemici all’interno non siano eccessivamente ostici e che sia davvero valsa la pena del viaggio in termini di esperienza e bottino.
Stoneshard è attualmente in early access su Steam e fino al momento in cui vi scrivo queste righe i contenuti di gioco potrebbero tenervi incollati allo schermo per non più di una decina di ore.
Ho volontariamente preso una pausa da questo interessante titolo perché sono curioso di vedere di più, nuovi contenuti, location e meccaniche che non tarderanno ad arrivare già a fine marzo. Il ridotto numero di persone all’interno del team di sviluppo di certo allungherà la frequenza degli aggiornamenti, possibilmente facendo slittare la versione finale del titolo al 2021.
Tuttavia, se state cercando un RPG/roguelike hardcore con tanto di permadeath attivabile ad inizio partita ed una gestione del personaggio profonda e ben strutturata, allora Stoneshard è quello che fa per voi!