ASSASSIN'S CREED: ODYSSEY - RECENSIONE

A CURA DI CLAUDIO "DOGGHY" FAVORITO IL 20.10.18

Assassin’s Creed cambia rotta lasciandosi alle spalle l’afoso e sabbioso Egitto per la lussureggiante antica Grecia; la novità di questa avventura riguarda non soltanto la location ma anche il cuore del nuovo arrivato di casa Ubisoft: Odyssey.
Nel 431 A.C. tra gli Ateniesi e gli Spartani non corre buon sangue e l’equilibrio diplomatico che avevano instaurato cinquant’anni prima durante la minaccia dell’impero persiano è andato perduto.
In questo clima di instabilità i discendenti di Leonida - costui sacrificatosi durante lo scontro con Serse - trovano rifugio a Cefalonia diventando con il passare del tempo abili mercenari. È proprio da quest’isola che inizia l’odissea del giocatore, alla scoperta delle proprie orme e di un vasto mondo ricco di segreti, filosofi, politici, mitologie e culti. Assassin’s Creed: Odyssey può essere giocato nei panni di uno dei due protagonisti, nonché fratelli, Alexios e Kaddandra; entrambi condividono la medesima campagna e pertanto, il fatto che voi scegliate l’uno piuttosto che l’altra , sotto il profilo della storyline, è ininfluente.
Con il precedente capitolo Origins si è potuta constatare l’intenzione di Ubisoft di far evolvere la serie sconfinandola nel gioco di ruolo, senza tuttavia abbandonare il suo animo action. Assassin’s Creed: Odyssey, infatti, riprende queste nuove meccaniche e le amplia ancora di più, con un risultato che ha largamente “confuso” i puristi della serie.
I cambiamenti più evidenti riguardano principalmente il sistema di dialogo a scelta multipla, che permette al giocatore di prendere decisioni che vanno ad influenzare, in maniera più o meno marcata, il corso degli eventi. Non solo, attraverso il dialogo è possibile scoprire qualcosa di più sul background dei personaggi e reperire informazioni utili per il viaggio. I dialoghi quindi aprono la strada ad un’altra interessante implementazione, che è la modalità “Esplorazione”, nella quale vengono rimossi tutti gli indicatori delle missioni sulla mappa così da incentivare il giocatore a chiedere informazioni direttamente al mandatario sul luogo dove recarsi e favorire, inoltre, una più accurata perlustrazione delle aree di gioco. Questa modalità, insieme a quella classica “Guidata” in cui tutti gli elementi dell’interfaccia sono sempre presenti, può essere attivata e disattivata a piacimento in qualsiasi momento. Se desiderate un’esperienza più tranquilla e meno dispersiva potete dormire sonni tranquilli, il rischio di perdervi aumenta soltanto se lo volete.
Gli incarichi offerti aumentano di difficoltà parallelamente al livello raggiunto da Alexios o Kassandra, ciò vuol dire che le sfide in cui imbattersi dovrebbero essere quasi sempre equilibrate; purtroppo, invece, capita spesso di ritrovarsi al di sotto di due o più livelli per poter progredire con la storia, forzando il giocatore a livellare attraverso incarichi secondari non propriamente interessanti e talvolta ripetitivi.

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Come accennato all’inizio articolo, tutte le regioni presenti sulla mappa sono contese tra l’esercito ateniese e spartano, in Assassin’s Creed: Odyssey è possibile supportare una delle due fazioni al fine di guadagnare oro, punti esperienza e nuovi equipaggiamenti. Per estinguere il dominio di una delle due forze militari su una regione basta attaccare le roccaforti ed i soldati al loro interno, nonché bruciarne le scorte di risorse. Fatto ciò, una barra indicante il dominio in quella determinata area diminuisce fino ad innescare una vera e propria guerra tra i due contendenti ed a quel punto, si può scegliere dove fare spostare l’ago della bilancia. Sebbene le ricompense di questa attività siano piuttosto ricche, sappiate che far vincere una fazione piuttosto che un’altra non pregiudica in alcun modo il corso degli eventi, l’unico effetto evidente è quello di vedere il territorio pattugliato dalle truppe di quella vincente.
L’uccisione di soldati attira l’attenzione dei mercenari che diventano sempre più numerosi e ostici con l’aumentare del livello ricercato. Questi ultimi possono essere considerati a tutti gli effetti come dei mini-boss e riescono a mettersi immediatamente sulle tracce del giocatore se viene ingaggiato in un qualsiasi conflitto; per ritornare ad una situazione di basso profilo si può sempre pagare la taglia o uccidere chi l’ha disposta.
Un’altra interessante aggiunta ed alternativa alle attività sopraccitate è la caccia ai membri del culto di Kosmos, dove il giocatore è chiamato ad indagare sulla loro identità, celata da una maschera, e successivamente scoprirne la posizione per eliminarli.
Il sistema di combattimento è simile a quello visto in Origins ma con una grande assenza che è quella dello scudo che oltre a renderci un po’ più vulnerabili alle frecce, influisce sulla velocità degli scontri senza dare un attimo di tregua ai riflessi del giocatore (la parata avviene tramite l’arma equipaggiata ndr).
Nel sistema di combattimento è presente anche un ampio numero di abilità passive o attive da utilizzare sul campo di battaglia; ognuna di queste può essere migliorata con i punti esperienza guadagnati consentendo la creazione di vere e proprie build personalizzate. Persino i bonus provenienti da armi ed armature, infine, possono essere potenziati sotto previo compenso se portati da un fabbro.
L’intelligenza artificiale dei nemici è decisamente aggressiva ma non brilla in quanto astuzia, tuttavia se allertati pattugliano una determinata area oppure, nel caso in cui vi troviate all’interno di una roccaforte, chiamano in loro soccorso un congruo numero di amici. E’ piuttosto divertente, invece, vedere come l'I.A. interagisce con il mondo circostante: più volte, ad esempio, ci è capitato di vedere un accampamento di soldati preso di mira da animali selvaggi quali lupi oppure orsi, in quei casi siamo rimasti in disparte ad aspettare che fosse proprio il caso a spianarci la strada verso l’obiettivo.
Tornano anche le battaglie navali, avvincenti ed epiche esattamente come nel capitolo “Black Flag” ma contestualizzati, ovviamente, al periodo storico.
Le navi nemiche possono essere speronate, attaccate sulla lunga distanza con le frecce della ciurma o con le lance nel corto raggio; il nemico indebolito può essere abbordato o distrutto prepotentemente in cambio di un quantitativo inferiore di risorse. Inoltre, la nave può essere personalizzata esteticamente e nelle sue statistiche di attacco e difesa, con l’aggiunta dei bonus forniti dai quattro luogotenenti che possiamo liberamente ingaggiare in giro per il mondo di gioco.

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Giocando ad Assassin’s Creed: Odyssey ci siamo trovati di fronte a paesaggi maestosamente suggestivi e curati nei particolari, che si tratti di un fondale marino, di un tratto di costa o di un villaggio cambia poco, i colori scaturiti dal meteo e dal ciclo/giorno notte incorniciano per voi dei paesaggi che difficilmente dimenticherete. Ciò vale anche per le espressioni dei personaggi durante i dialoghi ed in generale per la qualità dei loro modelli. Abbiamo giusto riscontrato sporadici pop-up di texture e di elementi sullo sfondo ma nulla che minasse profondamente la qualità generale del titolo.
Non da meno il doppiaggio italiano che merita particolare attenzione non soltanto per la qualità ma anche per la quantità/varietà di battute presenti all’interno del gioco, tenendo presente che i dialoghi di Alexios e Kassandra hanno richiesto il doppio dello sforzo.
In conclusione, Assassin’s Creed Odyssey è senza ombra di dubbio un passo avanti rispetto al suo predecessore in termini di meccaniche di gioco ma non è riuscito a convincerci a pieno per ciò che concerne la storyline, poco coinvolgente e con pochi riferimenti alla lore della serie (sebbene ci sia qualche spunto per i capitoli futuri). Anche le scelte che abbiamo intrapreso non hanno portato a grandi stravolgimenti, dandoci la sensazione di non essere propriamente i responsabili degli eventi accaduti.
Tuttavia ci siamo trovati di fronte ad una mastodontica qualità di contenuti; parliamo di almeno 50 ore per terminare soltanto la campagna principale ma è quasi impossibile non perdersi in tutte le attività secondarie che la splendida Antica Grecia offre. Il sistema di combattimento e di personalizzazione del personaggio ci ha permesso di affrontare la minaccia nemica nel più classico dei modi, ovvero in stealth, supportati da una discreta quantità di skill davvero interessanti e divertenti da utilizzare.
Per quanto ci riguarda il cambio di rotta della serie, che lo ha portato a diventare un action-RPG open world, è stato provvidenziale al fine di evitarne una morte quasi certa dovuta alla mancanza di una struttura profonda e variegata nonché al passo con i tempi. Da qui il futuro della serie non può che partire con un bello slancio, le carte in tavola ci sono tutte. La vostra Odissea vi aspetta.

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